Salta al contenuto

San Valentino: festa superficiale o speranza di felicità?

Considerazioni sul tempo e sull'amore

Quale valore diamo ai singoli giorni della nostra vita?
Il valore che attribuiamo a ogni singolo giorno della nostra vita è spesso discontinuo, espressione meravigliosa della dimensione sensoriale umana.

Capire l’importanza del tempo che abbiamo è forse quanto di più difficile si possa tentare di fare, perché comporta una non facile presa di coscienza del proprio io. Si lega strettamente alle nostre azioni quotidiane, ai nostri pensieri, ai nostri sogni. Passiamo le settimane ad attendere il weekend e gli anni ad attendere le ferie, fino a quando non ci rendiamo miseramente conto del dramma di una vita vissuta nell’attesa di una felicità inconsistente, inarrivabile.

Ci sono alcuni giorni dove l’impressione è che questa tendenza si inverta. Quei giorni che, nell’immaginario collettivo, hanno un alone emotivo dal quale non ci si può ritrarre. La fede non ha più valore nell’importanza del Natale o della Pasqua: sono momenti nei quali la rincorsa infinita verso quella felicità che cerchiamo si interrompe, e ci rendiamo conto quanto poco basti a volte per sentirsi alleggeriti. Che sia rifugiarsi nella propria fede, negli affetti, nel tempo con sé stessi.

Tra queste giornate trovo che ce ne sia una che, ai miei occhi, è sempre stata contornata da un’aria di superficialità: il 14 Febbraio, la festa degli innamorati. 

Sembra assurdo che ci sia il bisogno di una giornata specifica per festeggiare l’amore, ma la coscienza umana è sempre influenzata dalla propria condizione.

Ed ecco che il 14 Febbraio diventa un po’ meno superficiale quando si ha qualcuno accanto con cui condividere quella giornata, sia anche per schernirla. 

C’è una dimensione di condivisione legata a questo giorno, che spesso ha l’effetto opposto su chi trae sofferenza dal non poter esprimere il proprio amore.

Le riflessioni sul significato di una banale festività sono squisitamente soggettive, ma ciò che mi ha sorpreso è stata la presa di coscienza dell’importanza che questa giornata ha. Non importa per quanto tempo e se lo si faccia più o meno consciamente, in questo giorno la parola “amore” circola nei nostri pensieri. 

Amore.
È la cosa più difficile di cui scrivere. È la cosa più difficile da provare. È la cosa più difficile da abbandonare.

E, nonostante questo, resta il sentimento più risolutivo che possiamo provare, capace di dar vita e colore a ciò che sembrava non averlo. 

Capire un’emozione come l’amore richiede tanto sforzo, forse nessuno lo capisce fino in fondo perché è una cosa fortemente personale. Allora per capire l’amore si deve pensare alle cose più semplici che ci siano. Quelle piccole azioni, i profumi, i suoni, i colori che ci comunicano un senso di temporaneo sollievo. Quei momenti di spensierata tranquillità, quelle persone con cui condividere il silenzio, quelle con cui fare rumore, le giornate di sole e le nostre case quando fuori piove. Quelle infinite banalità che talvolta ci vergogniamo di apprezzare per paura di non risultare originali, quei meravigliosi, intensi attimi di silenzio nel caos che c’è fuori, quei minimi immensi gesti che fanno nascere un sorriso. Quelle superficiali feste, come San Valentino, che forse hanno solo il grande potere di ricordarci di pensare all’amore, di non limitarci a pensare che sia esclusività degli innamorati, di ricordarci che si può sempre amare qualcosa e, se non ci innamoriamo di qualcosa, di qualcuno, di un panorama, di un luogo a noi caro, di un sapore, di noi stessi, forse ogni giornata sarà un San Valentino senza amante.

Ed ecco che oggi, quando penso a San Valentino, ripenso a quella incessante attesa di felicità, quella quiete drammatica che persiste nella speranza che sia lei a venire verso di noi. 

Questa superficiale festività mi ricorda di muovermi, di correre verso la felicità e di cercare in ogni giorno un motivo per non rimanere fermo ad aspettare.

Fabio Canessa


Il presente articolo costituisce la Prefazione del libro Di Cuore “Dal 14 febbraio all’8 marzo”, a.l.a LIBRI, 2022.
Le copertina è di Veronica Baroni .


Per commentare

Published inBlog