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L’Amore, questo folle Sentimento

“Che cos’è l’amore?”

“Che cosa c'è negli occhi tuoi
Io lo conosco questo momento
La musica suona io non la sento
La gente balla io non la vedo
La luce rossa la luce gialla
Sempre di più… 
sempre di più… 
sempre di più sempre…
Ah l’Amore, questo folle sentimento che...”

Mogol, uno dei più grandi parolieri italiani, riuscì, alla fine degli anni ‘60, a centrare in pieno le caratteristiche di un sentimento che tutti riconoscono, quando lo provano, ma nessuno riesce a definire in modo univoco.

Amore è il termine più usato e abusato nel panorama letterario e culturale di tutto il mondo, uno dei temi più forti e incisivi, capace di ispirare grandi autori e di far vivere personaggi emblematici: Dante e Beatrice in una storia d’amore non corrisposta, classico esempio di amore platonico; Paolo e Francesca, una delle coppie più passionali e sfortunate della letteratura, personaggi storici realmente esistenti, resi celebri dal V canto dell’Inferno di Dante; Romeo e Giulietta, la celebre coppia di amanti, usciti dalla penna di William Shakespeare: fatti l’uno per l’altra, ma figli di due famiglie veronesi che si odiano, tanto da costringere i due giovani al suicidio.

Nel dramma omonimo l’autore spiega così la passione che ha generato una delle tragedie più note di sempre.

Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana.

L’amore non è solamente sorrisi e cuore che batte. Non esistono solo momenti da farfalle nello stomaco, e gli autori, antichi e contemporanei, lo sanno bene. Il Bardo non è il solo a prestare attenzione ai lati meno piacevoli e celebrati dell’amore. In tanti hanno provato a spiegarlo, ma ancora oggi resta un concetto senza definizione. Forse è anche questo il bello di questo sentimento: il suo eterno alone di mistero, che ha sempre fatto parlare, a volte anche discutere, proprio per la sua difficoltà e astrattezza.

“Che cos’è l’amore?” è una domanda che si pongono in molti, ma in pochi sono riusciti a trovare una risposta condivisa da altri, dato che essa può variare a seconda delle differenti discipline, dalla filosofia alla psicologia, fino alla scienza e alla poesia.

Così l’amore è: un senso di vivo affetto verso una persona, della madre verso i figli, paterno, filiale, fraterno, per i parenti, per gli amici, coniugale; un sentimento di affetto intenso verso una persona, basato sull’attrazione sessuale e sul desiderio di unione affettiva; slancio verso Dio, carità affetto solidarietà verso il prossimo; aspirazione a un ideale etico, sociale, politico; vivo desiderio, brama, etc, etc

Perciò, per quanto corretta possa essere, una qualunque di queste definizioni non potrà mai soddisfarci perché l’amore è sicuramente molto di più. È il sentimento delle contrapposizioni, è  irrazionale, perché quando ci “colpisce” non lo possiamo controllare, ma è anche logico. Lo è poiché tocca sia il cuore che la mente.

Allora, che cosa significa amare?

Quando si dice di amare qualcuno, si sottintende sia un legame di tipo fisico che un rapporto di sintonia e complicità mentale. Amare veramente significa apprezzare qualcuno per quello che è, con i suoi pregi e difetti. Vuol dire scegliere una persona in libertà e desiderare il meglio per lei, volendo starle vicino sempre, nei momenti positivi e in quelli difficili della sua vita. Amare corrisponde ad anteporre la felicità dell’altro alla propria. È il verbo di chi preferisce dare piuttosto che ricevere, senza pretendere nulla in cambio, dedicandosi all’altro con attenzioni quotidiane e non per forza con grandi gesti.

Quando ci s’innamora, ci sono segnali piuttosto evidenti. Si continua a pensare a quella persona, contando i giorni, le ore e i minuti che mancano al prossimo incontro. La sua presenza o anche solo il pensiero di rivederla possono rendere una giornata difficile, in cui sta andando tutto storto, meno pesante e più positiva. Allo stesso modo, ricordarla accelera i battiti del cuore, ci isola nell’intimità della nostra riflessione, rendendola una costante dei nostri discorsi a voce alta e non. Questa prima fase, l’innamoramento, è la fase dell’idealizzazione dell’altro e al tempo stesso il momento dove la passione prende il sopravvento.

Tuttavia, come si capisce quando si sta passando da questo periodo all’amore vero?

Innanzitutto, l’amore vero si costruisce e lo si coltiva nel tempo. Non c’è regola “temporale” ben precisa, ma più ci si avvicina, più s’inizia a vedere il partner per quello che è, senza ideali. Si ama la sua persona con tutti i difetti, mettendo in secondo piano l’impulso di cambiarla. Per questo, l’amore vero richiede impegno, mediazione e volontà di scendere a compromessi. Inoltre, affinché una relazione duri per tutta la vita non devono mai venire a mancare l’intimità, cioè la passione e la sensualità indispensabili per una coppia e la sintonia emotiva, fatta di confidenze e di complicità mentale.

Dato che l’amore è uno dei sentimenti più affascinanti, ma anche complessi e difficili da spiegare, molti poeti, romanzieri, filosofi, e chi più ne ha più ne metta, ne hanno scritto nei loro testi. Fra tutte le definizioni dell’amore che ho letto ho scelto come conclusione quella che più mi convince, di Erich Fromm, storico, psicologo e accademico tedesco:

L’amore è un potere attivo dell’uomo, un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che lo porta a superare il senso di isolamento e separazione - e tuttavia gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, tuttavia restano due.

Maila Meini

La foto di copertina è di Scott Broome


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