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I segreti, segreti segreti, dell’amore

Parte terza

Foto di copertina di Ivan Samkov (Pexels)

Dunque, passeggiando un po’ all’interno della psiche umana abbiamo potuto notare che l’attrazione per l’altro e il conseguente innamoramento sono condizionati sempre dalla nostra famiglia d’origine. Da questa traiamo esempio e spunto per creare il nostro nucleo domestico (regola generale).

La scelta avviene caso per caso sulla base della propria esperienza e sul modo in cui abbiamo vissuto tra le mura domestiche (regola particolare/scelta individuale, libera solo in apparenza). Le diversificazioni sono moltissime e per esse non si può dettare una linea guida. Possiamo però indicare tre tipi di comportamenti: in accordo, in opposizione o misto. All’interno di ciascuna di queste tre linee troviamo di tutto.

In accordo, quando il soggetto cerca di riprodurre nella maniera più vicina possibile lo stesso nucleo familiare d’origine, per cui sposa in toto quel modello. In opposizione, in caso contrario, quando cioè il soggetto, che evidentemente non ha avuto un’esperienza positiva, cerca in tutti i modi di allontanarsi da esso nella costituzione della propria famiglia. Queste due scelte sono comuni, ma meno frequenti perché è nella soluzione intermedia che si raggruppa il maggior numero dei casi. Potremmo affermare che tali soggetti potrebbero avere un senso critico più spiccato, anche se sono perlopiù tutti moti inconsci; infatti quasi nessuno si accorge di quanto avviene negli strati più profondi della propria psiche.

Ma torniamo un attimo al nostro amico attratto in maniera diversa dalle due ragazze, Rita e Rosalba. Più da Rita, anche se meno bella di Rosalba.

Bene, quale potrebbe essere lo scenario?

  • Il primo è che Rita ricambia e Rosalba finisce in secondo piano.
  • Il secondo è che Rita appare disinteressata alle avance del giovane, contrariamente a Rosalba che ne è molto attratta.
  • Il terzo è che Rita e Rosalba non ricambiano per niente, osservano il pretendente che, pur simpatico e vivace, non smuove in loro alcun interesse (mettiamo pure che il ragazzo sia un ragazzo normale, di aspetto comunque gradevole, quindi che non ci siano gravi condizioni ostative).

In definitiva sia in Rita che in Rosalba, di fronte all’uomo, scattano gli stessi meccanismi di cui abbiamo parlato fino ad ora. Entrambe, a livello inconscio, valutano il giovane per vedere se può essere idoneo a un loro personalissimo e inconsapevole modello familiare, in accordo, in opposizione oppure in modo misto. Cioè lo confrontano con il modello di partner idealizzato. È un tipo fico, muscoloso, sportivo e aitante come mio padre? È un dongiovanni che faceva tanto arrabbiare mia madre, ma che aveva affascinato anche me? Oppure è un uomo, magari un po’ noioso, dedito però alla famiglia? Oppure è un uomo di successo che pensa ai soldi e alla carriera? E così via all’infinito, migliaia di possibili scelte, spesso combinate tra loro in un mix quasi inestricabile.

È in questo mare magnum di possibilità che il nostro povero giovane dovrà confrontarsi, ma vale anche per la ragazza e per qualsiasi coppia nel mondo.

Dunque ecco che gli affanni del nostro giovane amico, ma potrebbe essere di una qualsiasi età, sono orientati a farsi bello, interessante, intelligente o sbruffone o come gli pare, secondo un suo personalissimo modello di maschio attraente. Esattamente come il pavone o il tacchino o qualsiasi animale in cerca di accoppiamento, metterà in mostra le qualità che ritiene più spendibili.
Ovviamente vale anche per quelle donne impegnate nella sottile arte della seduzione. Peccato che davanti a sé abbia due ragazze che forse hanno in testa, e sempre a livello inconscio, tutt’altro modello.

Foto di Ilyas Chabli – Pexels

Quindi di fronte al rifiuto o al disinteresse delle due ragazze, il giovane entra in crisi, una crisi esistenziale e subisce una svalutazione profonda di se stesso che, se prolungata nel tempo, potrebbe arrivare anche a conseguenze pesanti.
Ma non è l’unica possibile reazione perché si può andare dal disinteresse più completo che spinge il giovane a un’alzata di spalle e a una risata, fino al massimo coinvolgimento emotivo dell’uomo che potrebbe scatenare reazioni anche violente o persecutorie nei confronti della donna che gli ha opposto un rifiuto.

È ovvio che ci sono dei modelli di uomini e di donne, prevalentemente indotti dal costume, che vanno per la maggiore e favoriscono tutti coloro che sono integrati nel sistema (e qui si aprirebbe un altro immenso capitolo). Tutti noi ne siamo condizionati, però la persona che conosce i meccanismi psichici profondi che ci condizionano, non si allarmerà più di tanto, rimarrà male di fronte al rifiuto perché è ovvio che sia così, ma saprà anche che dovrà rivolgere l’attenzione altrove fino a che non avrà trovato la combinazione giusta, cioè che i desideri di lei e quelli di lui siano compatibili, che non è detto che siano anche convergenti.

Non parliamo del caso disastroso in cui il nostro giovane amico sfoggi una maschera, sia cioè inautentico, e metta in evidenza un modo di essere che non gli appartiene.

Per concludere questa analisi, adesso possiamo azzardare qualche risposta, sempre senza la pretesa di essere esaustivi. 
Quando una donna afferma con disprezzo che tutti gli uomini sono uguali o un uomo esclama che tutte le donne sono p…, è evidente che ancora una volta è scattato il meccanismo della scelta inconsapevole che orienta, per le ragioni descritte, una donna o un uomo sempre verso lo stesso tipo di partner. Capita così che una donna, nonostante le esperienze negative, sia attratta sempre verso un uomo che la farà soffrire.
Foto di Timur Weber- Pexels

La stessa cosa capiterà all’uomo alla perenne ricerca dello stesso modello, distruttivo per lui, di donna.

Per le stesse ragioni inconsce vediamo resistere tutta la vita insieme, e ci stupiamo, coppie lontanissime tra loro per aspetto fisico o per carattere. Per questo ci domandiamo “Come fanno quei due a stare insieme? oppure “Cosa ci troverà mai in quello/quella?”. Evidentemente, nonostante le differenze e talvolta anche il rapporto di coppia burrascoso, entrambi i coniugi hanno quel qualcosa di misterioso che serve all’altro.

Una trattazione a parte merita invece la domanda “Che cos’ha lui/lei che io non ho?”, quando ci troviamo in presenza di un tradimento. Invece la domanda più giusta da porsi sarebbe: “Quanto ha quell’altro/altra più di me?”.
Infatti il meccanismo inconscio è sempre lo stesso e induce la persona non più appagata dal rapporto in corso a cercare un partner che abbia le stesse caratteristiche, magari più marcate, del partner attuale. Anche in questo caso la casistica è talmente varia che non ci permette che di dare un’indicazione generale.

Vale anche per la persona che non riesce a trovare l’anima gemella. La troverà; nell’immensità degli esseri umani c’è, esiste e magari è proprio in attesa di lei/lui.

In tutti i casi comunque, una serie di sedute dall’analista potranno mettere in luce i bisogni più reconditi di ogni essere umano che verrà ascoltato e aiutato nella comprensione di se stesso.
Foto di Cottonbro (Pexels)

Marco Rodi

www.marcorodi.it


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