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Un pranzo originale

Nelle foto sono ritratti i ragazzi di APS NUOVE FRONTIERE ONLUS (Ladispoli/Cerveteri)

Talvolta basta un'idea e la solidarietà per realizzare qualcosa di veramente speciale.

Ogni anno a Natale è sempre la solita storia: mia madre indaffarata e nevrotica, le mie sorelle belle e inutili e i parenti con i loro sorrisi e le loro pietanze, sempre le stesse cucinate per l’occasione. Insomma a Natale, diciamocelo, mi annoio mortalmente; così quest’anno ho pensato di cambiare la solita routine. Approfittando del fatto che, insieme ad altri ragazzi dell’associazione, frequentiamo un corso di cucina con un amico chef di ottimo livello, ho lanciato l’idea di organizzare il pranzo e il dopo pranzo di Natale presso la sede della nostra associazione.

Perché parlo di pranzo e dopopranzo? Perché è appunto il pomeriggio di Natale, un momento di noia mortale, dove le chiacchiere degli adulti sono sempre le stesse da tempi immemorabili, almeno per me, di giochi da tavolo noiosissimi, ai quali partecipo senza capirne il senso, aiutata da qualcuno che gioca per me. Non è che sia scema, semplicemente non me ne frega un fico secco di imparare a giocare a tombola o a mercante in fiera.

Forte di quest’idea ho lanciato la proposta al gruppo e, cosa sorprendente, è piaciuta subito sia allo chef che alle nostre assistenti.

Di comune accordo, abbiamo deciso di non farne parola con i genitori, per evitare polemiche ed eventuali dinieghi.

C’era il problema di organizzare l’evento e soprattutto sostenere le spese, nonché decidere cosa cucinare e cosa fare nel fatidico e noioso dopo pranzo.

Si è deciso di far pagare una quota, calcolata sulla base delle spese sostenute, ma di questo se ne sarebbero occupati lo chef e le assistenti, noi eravamo in ebollizione all’idea di essere protagonisti di un evento e non spettatori, o al massimo, pallidi esempi di essere umani, considerati inutili da molti.

Mi dimenticavo di dirvi che la nostra è un’associazione di disabili, alcuni dei quali molto gravi, pertanto per rendere tutti partecipi a questa iniziativa, si è stabilito il ruolo di ognuno, ovviamente in base alla capacità.

Noi siamo divisi in gruppi, ciascuno dei quali anima diversi laboratori. Un gruppo per esempio lavora in una fattoria con gli animali, un altro si occupa della manutenzione del giardino e dell’orto, un altro cura e confeziona vasi decorati e altri oggetti con materiale da riciclo, da vendere nei mercatini. Un altro laboratorio molto frequentato è quello di espressione creativa, un altro di teatro e poi c’è quello di cucina. Siamo circa una ventina tra ragazze e ragazzi con diverse patologie, che non conosco nei dettagli e che non m’interessa conoscere.

Per organizzare questo evento abbiamo coinvolto tutti i laboratori, perché ognuno di essi era necessario alla buona riuscita. I ragazzi della fattoria hanno procurato le uova, quelli addetti all’orto le verdure da cuocere; quelli della manutenzione hanno pensato a sistemare la sala, lavando tavoli e sedie di plastica. Il gruppo di espressione creativa ha confezionato e dipinto le tovaglie. Il gruppo cucina si è espresso realizzando un menù totalmente innovativo, con sformati di zucca, di patate e pizza di verdure.

Per il fatidico e noioso pomeriggio, il gruppo teatrale e il piccolo corpo di ballo hanno pensato di intrattenere le famiglie, rendendole partecipi come attori protagonisti di commedie inventate ma divertenti.

Abbiamo decorato la nostra struttura e abbiamo distribuito piccoli volantini nel vicinato, aiutati dagli assistenti e dagli amici.

Incredibile ma vero, è stato sorprendente il risultato di questo pranzo solidale e inventato, dove chiunque abbia partecipato ha portato una vivanda o una bevanda, regalandosi per primo una giornata con il sorriso.

A conclusione di questa breve esposizione, una semplice e sincera poesia.

INCONTRO
Se incontrandoci ci guardiamo
e allunghiamo entrambi la mano,
strette intrecciamo le dita,
che per lungo tempo hanno intrecciato
la paura, il silenzio, la solitudine.
Basta un sorriso sincero
a rendere tutto più vero.
Noi in questo siamo maestri,
perché siamo senza filtri,
siamo quelli che siamo
urliamo e ridiamo anche scomposti,
ma non abbiamo rancori nascosti.
Basta un sorriso sincero
a rendere tutto più vero.
Incontriamoci ne parleremo meglio,
magari in un giardino odoroso,
dove la mente si libererà di lucchetti,
di paure e di falsi pregiudizi odiosi.
Basta un sorriso sincero
a rendere tutto più vero.
Siamo in mezzo a voi,
vi vogliamo venire Incontro.

Silvia Leuzzi


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