Studiando il meraviglioso sviluppo della scienza nel corso della storia siamo facilmente portati a prestare l’attenzione sui nomi di alcuni grandissimi pensatori. La storia della scienza ci appare quasi una storia di eroi, ma un esame più approfondito della letteratura scientifica riduce o perlomeno mette in evidenza il lavoro determinante ed essenziale, spesse volte, anonimo di modesti collaboratori. Gli eroi rimangono tali non c’è dubbio, ma ci appaiono più umani, capaci di essere riusciti a organizzare le idee, le vaghe intuizioni dei loro contemporanei trasformandole in principi, in leggi con le quali oggi sono ricordati perennemente.
Così Newton è il creatore della meccanica celeste, Lavoisier della Chimica, Kekulè della struttura del benzene, Edwin Hubble dell’espansione dell’universo.

Senza nulla togliere a ISAAC NEWTON, grandissimo scienziato occorre ricordare che spesso egli si appropriava di cose scoperte da altri.
Un suo contemporaneo Robert Hooke scoprì per primo la legge della Elasticità lineare (forza proporzionale alla deformazione), ma poiché temeva che, come spesso gli era accaduto, che Newton se ne appropriasse decise, non solo di scrivere la sua legge in latino, ma anche di anagrammare le parole spedendo segretamente una lettera alla Royal Society di Londra. La legge in latino era la seguente: Ut tension sic vis (come la tensione così la forza).
La legge oggi è nota come legge di Hooke, ma forse se non avesse questo stratagemma l’avremmo conosciuta come l’ennesima legge di Newton.
È altresì noto che Newton ha usufruito di molte scoperte fatte dal nostro Galileo, non a caso il primo principio della Dinamica, la cosiddetta legge di Inerzia è nota come legge di Galilei- Newton.

Ritratto di Jacques-Louis David
Antoin Laurent Lavoisier fu definito Il padre della chimica dal chimico francese Charles Wurtz: “la chimica è una scienza francese che fu costituita da Lavoisier d’immortale memoria”.
La legge che viene attribuita a Lavoisier che afferma che il peso delle sostanze reagenti è uguale al peso delle sostanze che si formano (in realtà oggi dovremmo dire massa anziché peso) e che più semplicemente significa che niente si crea e niente si distrugge in realtà non è mai stata pronunciata o scritta dal chimico francese. Quando Lavoisier era ancora un bambino il russo Michail Vasil’evič Lomonosov replicando certi esperimenti di Robert Boyle sulla esistenza del flogisto anticipò la legge di conservazione dei pesi come si evince da una sua lettera del 1756 al matematico Eulero nella quale dice: Tutte le variazioni che avvengono in natura sono tali che se in un posto qualsiasi si ha un aumento in un altro qualsiasi si ha una diminuzione corrispondente. Se quindi un corpo guadagna materia un altro ne perde altrettanta.
Lavoisier utilizzò molto l’uso della bilancia nei suoi esperimenti tanto che il suo metodo è il cosiddetto sistema ponderale. Lavoisier fu ghigliottinato durante la Rivoluzione francese poiché il suo lavoro era quello di esattore delle tasse un lavoro odiato dal popolino. La moglie Marie-Anne Paulze, molto più giovane era solita aiutare il marito nel lavoro di chimico e dopo la morte ne pubblicò le memorie. Nel 1805 si risposò con Beniamin Thomson conte di Rumford un avventuriero americano che scoprì empiricamente che il cosiddetto calorico non esisteva poiché il calore era generato dal movimento.

ll nome di August Kekule von Stradonitz è associato alla definizione della struttura esagonale del benzene che fece nel 1865 . Nel 1890, durante una festa in suo onore per il venticinquennale della sua scoperta, Kekule cedette alle pressioni di amici e colleghi e raccontò che 25 anni prima si era addormentato davanti al fuoco e nel sonno aveva visto un serpente che si mordeva la coda. Lo scienziato si svegliò e per tutta la notte lavorò per risolvere l’enigma della struttura ciclica esagonale del benzene. La storia venne raccontata (in varie versioni) nel corso di tutto il secolo successivo.
Ma nel 1984 i biochimici John Wotiz e Susanna Rudofsky trovarono una lettera nell’università di Darmstadt in cui Kekulè proponeva la pubblicazione di un saggio del chimico francese August Laurent dove a pag 408 trovarono che Laurent proponeva alla struttura del cloruro di benzoile un formula di struttura esagonale Quindi quando Kekulè pubblicò la sua formula del benzene in realtà già la conosceva da molti anni. Ciò non toglie nulla alla sua grandezza, ma la storia del serpente è solo una leggenda metropolitana.

Autore: Johan Hagemeyer.
Lo statunitense Edwin Powell Hubble è noto per la sua scoperta della legge empirica che lega lo spostamento verso il rosso della luce emessa dalle galassie alla loro distanza. In realtà il primo a capire che lo spostamento verso il rosso della luce delle galassie era la prova dell’espansione dell’universo e a proporre la relazione di proporzionalità fra la distanza delle stesse galassie e la loro velocità di recessione fu il sacerdote belga George Lemaitre. Oggi, infatti, la legge di Hubble è indicata come legge di Hubble-Lemaitre.
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