Amica mia carissima,
sono felice che gli ostaggi siano tornati a casa! La fine di un incubo tremendo per loro e le loro famiglie! Ma quanti di loro hanno fatto una morte orribile, prigionieri da mesi o anni nei tunnel a trenta metri sottoterra! E quanti innocenti padri e madri, uomini e donne, bambini, anziani palestinesi sono morti! Possibile che nessuna alternativa si potesse trovare prima?
Una pagina di storia orrenda, in cui ogni personaggio di potere ha portato e porterà avanti i propri interessi. Una pagina che getta un’ombra funesta sul futuro di tutti, che sarà, inevitabilmente, intriso di odio profondo…
La pace non si costruisce sull’odio e sull’interesse, ma solo sull’amore, il dialogo, la comprensione dell’altro, la condivisione di gioie e dolori, l’abbraccio fraterno…
Un giovane ebreo lo ha insegnato a tutti noi, con la sua predicazione che si rifaceva alle tavole della legge ricevute da Mosè sul Monte Sinai da Dio, ma poi ci dava un comandamento nuovo: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi” e poi il giovane ebreo lo testimoniava con il sacrificio della sua vita sulla croce: Gesù di Nazareth. Ci disse: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, “Amate i vostri nemici”, e anche “Se uno ti dà uno schiaffo, tu porgi l’altra guancia”, “Se uno ti prende la tunica, tu dagli anche il mantello”. E ancora: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” e “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”.
A prescindere da ogni credo religioso dovremmo veramente sentirci tutti fratelli e ripudiare ogni violenza, come anche il Mahatma Gandhi ci ha insegnato, con la sua resistenza passiva.
La pace deve partire da ognuno di noi, dovremmo inventarci ogni giorno nuove parole e nuovi mezzi per realizzarla. In tutto quello che è accaduto, in Ucraina, in Palestina, e sta ancora accadendo, vedo solo violenza e interessi, sopraffazione, oppressione dei più deboli.
Che Dio, chiunque sia davvero, e comunque lo chiamiamo, ci abbracci e ci illumini!
Ti penso e ti voglio bene e ti abbraccio stretta stretta, mia cara amica, a questa ora antelucana in cui non sono ancora andata a dormire perché proprio non ci riuscivo, dopo aver guardato finora tg e filmati del passato giorno, e se prima non ti scrivevo, dopo tutto quello che è, incredibilmente, accaduto.
Ora dormirò solo due ore e mezzo,circa, perché oggi viene Irene e devo fare tante cose…
Irene vuol dire Pace, l’ho chiamata così perché per me Pace è il valore più grande ed ogni volta che la chiamo o la nomino mi pare di fare a lei e a tutti l’augurio più bello.

Pace a te, a tutta la tua famiglia, a tutti i tuoi parenti e amici, carissima amica mia!
Con affetto,
Cristina
Livorno, 14/10/2025, ore 5.55 a.m.
Immagini ricavate da Adobe Express
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Mi sono piaciute molto le tue parole scevre da qualsiasi faziosità politica, umane, ispirate alla pacatezza e sicuramente ispirate alla non violenza.