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Ruote in piazza della Repubblica

Foto di Paolo Baroni

Ma quali ruote? Non ci sono ruote in piazza della Repubblica se non quelle delle auto di passaggio. È vero, è vero; ma se aspetti un po’ vedrai che ce le mettiamo. Il problema, se mai, è toglierle.

Cominciamo dal principio: sono andato dal gommista e ho sostituito i quattro copertoni perché erano finiti e la macchina non avrebbe superato la prossima revisione.
Mi ha detto, l’amico gommista nell’occasione, che le gomme erano state cambiate cinque anni fa e che quattro o cinque anni è la loro normale vita media. Allora (è una mia deformazione professionale) mi sono messo a fare due conti “ecologici”.

Siamo generosi: supponiamo che le gomme debbano essere cambiate ogni otto anni.
Essendo, le gomme, quattro, è come cambiare una gomma ogni due anni, cioè mezza gomma l’anno. 
Quante sono le auto circolanti in Italia? Dicono 37 milioni; ma riduciamo il numero a  30 milioni (però ricordiamoci di queste generosità).
Un semplice calcolo (30.000.000 x 0,5 = 15.000.000) ci dice che in Italia si cambiano 15 milioni di gomme l’anno.

Dove finiscono le gomme usate? In piazza della Repubblica. Vedi?
Ora, piazza della Repubblica, stando alle guide turistiche, ha una superficie di 18.000 metri quadri. 
Supponendo che una gomma, sdraiata, occupi un metro quadro (un metro per un metro) in piazza della Repubblica possiamo stendere uno strato di 18.000 gomme.
Ma io ho 15 milioni di gomme da sistemare. Allora, quanti strati di gomme devo sovrapporre nella piazza? Facile: basta dividere 15 milioni per 18.000.
15.000.000 : 18.000 = 15.000 :18 = 833    che noi arrotondiamo a 800.
Ottocento strati di gomme che riempiono piazza della Repubblica ogni anno.
Quanto è alta una gomma stesa per terra? Trenta centimetri, 0,3 metri?
Bene, allora quanto sarà alto il cumulo di gomme in piazza della Repubblica?
Facile: 800 x 0,3 = 240.  
Ecco; quando io stenderò nella mia piazza tutte le gomme sostituite in un anno in Italia, otterrò un ordinato cumulo alto 240 metri. I grattacieli di Dubai diventano una giacchettata.

Ora, io sono un ecologista, tant’è vero che raccolgo i sacchetti di plastica abbandonati sugli scogli del Boccale e faccio la raccolta più o meno differenziata, (così mi lavo la coscienza) ma se devo far sparire tutti quei copertoni da piazza della Repubblica in un anno, qualche ecologista più bravo di me mi deve dare una mano. Altrimenti devo rivolgermi alla camorra napoletana.

Senza contare che piazza della Repubblica c’è anche in Francia, in Germania, in Corea, in tutte le nazioni del mondo. Cosa ne facciamo delle gomme? Le ricicliamo? Non mi far ridere, c’ho la tramontana (le labbra screpolate dal freddo).
Poi il mio amico gommista, su mia richiesta, mi ha anche informato che il battistrada, perso in strada per abrasione, aveva uno spessore di quattro o cinque millimetri.

Allora. Facendo un calcolo analogo a partire “da una gomma ogni due anni e da 30 milioni di veicoli circolanti”, un calcolo che vi risparmio per non essere mandato al diavolo, mi risulta che spargiamo sull’asfalto qualcosa come seimila tonnellate di gomma l’anno. (In fondo, si tratta solo di 200 grammi per auto circolante).
Questa gomma, finissima polvere, non la puoi portare in piazza della Repubblica o a casa del diavolo. Quella, quando piove, finisce nel terreno coltivato, nei fossi, nei fiumi e in mare. Chissà: nel nostro sangue.

Quindi? Quindi siamo pazzi e, nel ruolo di onesti intellettuali benpensanti, ci mettiamo spesse fette di prosciutto sugli occhi per non vedere la nostra follia.

Arturo Falaschi


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